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Il coniglio di Pasqua, com’è diventato il simbolo di questa festività?

Perchè il simbolo di Pasqua è il coniglio? Te lo sei mai chiesto? Il coniglio pasquale, conosciuto anche come coniglietto di primavera, nasce in Germania ed è un coniglio immaginario che lascia doni per i bambini. Secondo la tradizione, la notte del Sabato Santo i bambini preparano il nido per il coniglio e accanto alla paglia, aggiungono del cibo per il coniglietto che potrà ristorarsi durante la sua visita tra le case. Solo se il bambino in questione si è comportato correttamente nel corso dell’anno, l’animale lascerà dei doni. Questa usanza assomiglia molto a quella connessa alla visita di Babbo Natale durante la vigilia del 24 dicembre, non trovate? 

Ma da dove parte questa tradizione del coniglio di pasqua?

La storia ha lasciato varie testimonianze, emerge che nel 1700 questa usanza sia stata tramandata dalla Germania agli Stati Uniti, per poi diffondersi velocemente nella gran parte delle nazioni di lingua inglese. Nello stesso periodo, inoltre, accanto alle uova incominciavano ad apparire le prime preparazioni dolciarie dedicate al cosiddetto “Easter Bunny”.

La tradizionale simbologia del coniglio di Pasqua ha origine quindi nelle culture dell’Europa occidentale, in particolare nella zona nord europea del globo, dove però il classico coniglio ha sembianze simili ad una lepre. Le tradizioni locali associavano infatti la figura di questo animale ai riti religiosi che si celebravano in quel periodo. 

Ma come mai proprio la lepre? 

Merito della sua furbizia, della sua agilità e del suo ammirabile attaccamento alla vita anche nei mesi più freddi dell’anno. Inoltre è proprio la lepre a percorrere per prima i prati fioriti e inaugurare la bella stagione. Quindi quale altro animale associare a questo periodo e di conseguenza alle usanze pasquali se non questo? Inoltre, un’altra leggenda narra che Sant’Ambrogio avesse indicato proprio la lepre come simbolo di Resurrezione. Il manto dell’animale è  in grado di cambiare colore a seconda della stagione. In un certo senso, quindi, la simbologia del coniglietto pasquale trova il modo di rifarsi anche alla sfera religiosa connessa al momento pasquale.

Come il coniglio di pasqua è arrivato in Italia?

Abbiamo accennato che la figura del coniglio pasquale ha forti radici nella tradizione popolare nordeuropea, mentre non ha trovato grande riscontro, se non per alcune piccole leggende, nella sfera tipicamente cristiana. In particolare nei Paesi a maggioranza cattolica, come l’Italia, si è iniziato a sentir parlare del coniglio pasquale relativamente di recente, con l’apparizione sul mercato di dolci e decorazioni a tema. Sebbene l’usanza del coniglio pasquale quindi non sia tradizionale in Italia, negli ultimi anni alcune case dolciarie hanno comunque cominciato a proporre anche qui coniglietti di cioccolata, in alternativa o abbinati alle tradizionali uova di cioccolato. Scelta puramente commerciale legata alle festività ma che addolcisce e incuriosisce comunque grandi e piccoli di tutte le regioni italiane.

La leggenda del coniglio di Pasqua

Ma, oltre ai fondamenti storici che si celano dietro la tradizione del coniglio pasquale, da quale storia o narrazione popolare deriva questa simbologia? Vi sono appunto una serie di leggende che incuriosiscono e che ci fanno capire meglio come negli anni si sia tramandata l’idea di questa figura pasquale. La storia più affascinante, riguarda nello specifico una divinità associata alla Primavera di nome Eostre (da cui deriva anche il termine Easter). La leggenda racconta che, un pomeriggio di primavera, la dea Eostre, per far divertire i bambini che aveva intorno, decise di trasformare in coniglio, l’uccellino che aveva appoggiato sul suo braccio.

I bambini furono particolarmente entusiasti di questa magia ma l’uccellino d’altra parte ne fu rattristato. I piccoli, allora, dispiaciuti di vedere soffrire l’animaletto, chiesero alla dea di ritrasformare il coniglio in volatile. Nel frattempo era però giunto l’inverno e la dea, non aveva più né le forze né le capacità per trasformare nuovamente il piccolo volatile. Una volta ritornata la primavera però, la dea Eostre riacquistò le proprie forze e ridiede all’uccellino la forma originale. Per la gioia il piccolo pennuto, depose delle uova colorate che regalò ai bambini e alla dea. È proprio questa curiosa storia che ci spiega un po’ quali sono le origini connesse a quella che è la simbologia decorativa tipica del periodo di Pasqua.

La tradizione di regalare uova colorate è infatti arrivata fino ai giorni nostri, così come quella del coniglietto Pasquale, e ha iniziato ad arricchire di colore e di vivacità i momenti connessi alla Pasqua.

Le uova sono poi diventate il simbolo della risurrezione di Cristo ed emblema della primavera come rinascita a nuova vita, trovando quindi anche fondamento nell’essenza religiosa della Pasqua.

Conoscevi le origini di queste tradizioni? Ti hanno incuriosito?

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Sara Savino

Sara Savino

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